Cos’è il DVR

16 Nov 2020 | Blog - Sicurezza sul Lavoro

Il DVR – acronimo di Documento di Valutazione dei Rischi – è il documento che riporta i rischi e le misure di prevenzione in tema di salute e sicurezza sul luogo di lavoro. Vediamo subito cos’è il DVR Documento Valutazione Rischi e chi ha la responsabilità di redigerlo.

La legge guida per la prevenzione e sicurezza nei luoghi di lavoro è il D.Lgs. 81/2008, ben noto anche come Testo Unico sulla Sicurezza sul Lavoro, da cui ricaviamo la prima e importante informazione che il DVR è obbligatorio in tutte le aziende con almeno un dipendente o socio lavoratore.

Hai un’attività e ti è stato detto che uno degli adempimenti più importanti e urgenti è quello di redigere il DVR? Ti hanno dato un ottimo consiglio, in quanto il D.Lgs. 81/08 prevede pesanti sanzioni per chi non rispetta tale obbligo. Nelle prossime righe troverai tutte le informazioni di cui hai bisogno.

Cos’è il DVR

Utilizzo DPI sui luoghi di lavoro

Il DVR è il documento che punta innanzitutto ad individuare i rischi presenti sul luogo di lavoro. Questi rischi vengono analizzati e valutati, dopodichè si passa a individuare le misure che aiutano a prevenire le situazioni di pericolo per i lavoratori dell’azienda.

Infatti, dopo un’attenta valutazione dei rischi connessi alle attività svolte, viene costruito un piano di prevenzione e protezione: l’obiettivo è ridurre – o addirittura eliminare, ove possibile – le probabilità di incorrere in situazioni di pericolo.

Chi redige il DVR

Il Datore di Lavoro è la figura responsabile del DVR: egli non può delegare questa funzione, ma ha facoltà di affidarsi ad un tecnico specializzato in tema di Sicurezza sul Lavoro per avere consulenza e supporto in questa attività.

La stesura del DVR vede la partecipazione di altre figure professionali a seconda della tipologia d’azienda e dei casi previsti dalla legge:

  • Responsabile del Servizio di Prevenzione e Protezione – RSPP, tecnico che affianca e supporta il Datore di Lavoro nella valutazione dei rischi e contribuisce a progettare le misure di prevenzione e protezione.
  • Medico Competente – MC, medico specializzato in Medicina del Lavoro che contribuisce a valutare i rischi specifici per la salute dei lavoratori e si occupa di pianificare il protocollo di sorveglianza sanitaria, il che include anche le visite mediche periodiche.
  • Rappresentante dei Lavoratori per la Sicurezza – RLS, lavoratore eletto a partecipare alla valutazione dei rischi, dopo cui riceverà una copia del DVR per presa visione.

A cosa serve il DVR

La sicurezza dei lavoratori è importante in ogni azienda.

Il Documentazione Valutazione Rischi è necessario perchè l’azienda risulti in regola con quanto prevede il D.Lgs. 81/08 in tema di salute e sicurezza sul lavoro.

Il DVR serve a valutare la probabilità di accadimento di un evento dannoso per i lavoratori, serve a calcolare l’entità del danno derivante e serve a pianificare – per metterle in atto – misure concrete di prevenzione e protezione.

Per far ciò, prima della vera e propria stesura del DVR, occorre raccogliere le informazioni salienti dell’azienda oggetto della valutazione. Tra queste troviamo sicuramente il numero dei lavoratori, le mansioni svolte e le fasi del processo lavorativo, oltre alla struttura societaria che aiuti ad individuare le figure responsabili.

Sezioni fondamentali del DVR

Entrando più nel dettaglio, vediamo quali sono le parti fondamentali del Documento di Valutazione dei Rischi:

  • anagrafica aziendale, ovvero tutti i dati relativi all’azienda, compresi quelli identificativi;
  • organigramma del Servizio di Prevenzione e Protezione, che riporta tutte le figure professionali coinvolte nella stesura del DVR (RSPP, Medico Competente, RLS, eventuali dirigenti e preposti);
  • descrizione del ciclo lavorativo, includendo l’elenco degli impianti, dei macchinari e attrezzature utilizzate, con eventuali sostanze chimiche impiegate e descrizione del processo di lavoro;
  • identificazione delle mansioni, con relativa associazione ai lavoratori;
  • relazione sulla valutazione dei rischi connessi all’attività, sezione fondamentale del DVR i cui vengono individuati i pericoli presenti in tutte le fasi lavorative e per ognuna delle mansioni, stimando l’esposizione e la gravità del danno eventuale. Non solo, viene anche riportato l’elenco dei dipendenti esposti ai rischi specifici (es. rumore, vibrazioni, ecc.);
  • programma delle misure di prevenzione e protezione, altra sezione indispensabile del DVR, in cui si trovano le descrizioni delle procedure previste per migliorare il livello di sicurezza, i relativi tempi di realizzazione e l’indicazione dei dispositivi di protezione individuali (DPI) da utilizzare;
  • programma degli interventi migliorativi, sezione in cui si riportano ulteriori interventi migliorativi della salute e sicurezza dei lavoratori.

DVR standardizzato

Documentazione tecnica di ingegneria.

In ottica di snellimento della burocrazia, il Testo Unico della Salute e Sicurezza sui luoghi di lavoro (D.Lgs. 81/08) prevede per alcune tipologie d’impresa la possibilità di usufruire del DVR standardizzato: si parte da una serie di modelli e linee guida, per giungere alla personalizzazione “su misura” della propria attività.

Le attività che possono accedere al DVR con procedure standardizzate sono:

  • aziende fino a 10 lavoratori, escluse le aziende ad alto rischio di cui all’art. 31 comma 6, lettere a,b,c,d del D.Lgs. 81/08;
  • aziende fino a 50 lavoratori, escluse le aziende ad alto rischio di cui all’art. 31 comma 6, lettere a,b,c,d del D.Lgs. 81/08 ed escluse le attività i cui lavoratori sono esposti a rischi chimici, biologici, atmosfere esplosive, cancerogeni, mutageni o amianto.

Quando è obbligatorio il DVR

La stesura del DVR è obbligatoria per tutte le aziende che hanno almeno 1 dipendente o collaboratore (che siano soci lavoratori, tirocinanti, lavoratori con contratto temporaneo), indipendentemente dal settore di categoria. Il Documento di Valutazione dei Rischi va redatto entro 90 giorni per una nuova attività, mentre l’obbligo diventa immediato nel caso di nuovo lavoratore che entra a far parte di un’attività già avviata.

In pratica le sole attività esenti dall’obbligo del DVR sono i lavoratori autonomi (senza dipendenti) e le imprese familiari, per le quali vige la normativa all’art. 2222 del Codice Civile.

Il Documento di Valutazione dei Rischi non prevede una vera a propria scadenza, ciò però non vuol dire che esso va redatto una volta e poi dimenticato: infatti il DVR va rivisto ed aggiornato ogni volta che si presentano modifiche significative all’attività, come ad esempio:

  • cambiamenti nel processo produttivo
  • modifiche nell’organizzazione del lavoro
  • nuovi macchinari
  • nuove mansioni dei lavoratori
  • nuovi lavoratori (come già riportato prima)
  • scadenze periodiche dei rischi specifici (es. rumore, vibrazioni, stress lavoro correlato, ecc.)

Sanzioni previste

Multe e sanzioni per inadempienze sulla sicurezza.

Se l’importanza dell’argomento in sé, ovvero la Salute e la Sicurezza dei Lavoratori dell’azienda, non fosse sufficiente a motivare il Datore di Lavoro a stendere accuratamente il DVR, un buon elemento a supporto possono essere le sanzioni previste dal D.Lgs. 81/08. Si da parte da un minimo di 3.000 € fino ad un massimo di 15.000 €, oltre a pene detentive fino a 8 mesi.

Non solo, c’è anche la sospensione dell’attività in caso di reiterata mancanza di stesura del DVR e mancata nomina dell’RSPP, insieme alla modifica dei contratti subordinati aziendali, che possono passare da tempo determinato, intermittente o somministrato a tempo indeterminato.